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A Tenuta San Giorgio, c’è solo Sangiovese – questa è la sua terra.

Un Sangiovese dai mille volti, però, che trae carattere dai suoli policromi che nutrono i 28 ettari di vigneti esposti a sud-est. Gli antichi sedimenti pliocenici, le crete indomabili, il tufo, leggero e minerale; le vivide terre rosse, le sottili e fragili biancane, i calanchi, estremi e fieri. Tutt’attorno, bosco: 110 ettari di biodiversità, a proteggere la testimonianza morfologica di millenni di cambiamenti.

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Un’intera scenografia di colori, consistenze, carattere e memoria, la cui essenza viene raccolta e lavorata con rispetto e rigore.

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Con 142 ettari complessivi, di cui solo 28 vitati, la Tenuta è dedicata esclusivamente al Sangiovese, il vitigno emblema di questa terra.

I filari sono allevati a cordone speronato, con rese molto basse, per garantire la massima qualità del frutto; ogni vigna è condotta secondo i principi dell’agricoltura biologica e beneficia del fortunato microclima modellato dall’imponente Monte Amiata, vulcano spento che domina il paesaggio con i suoi 1.738 metri.

Vigneti
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Un progetto che mette al centro l’identità dei luoghi, dove il Sangiovese è l’unico protagonista.

Le sue radici affondano in terre complesse – argille, galestro, tufacei, terre rosse – che restituiscono sfumature diverse in ogni suolo: ogni vigna è una variazione sul tema. In cantina, il vino viene trattato con rispetto: fermentazioni lente, affinamenti in grandi botti, interventi minimi.

La Tenuta

I Vini della Guardia Svizzera Pontificia.

Il legame tra Tenuta San Giorgio e la Guardia Svizzera Pontificia nasce nel 2010 con l’annata 2005 di Ugolforte. La condivisione di valori e il simbolismo di San Giorgio – simbolo della virtù e del coraggio, della vittoria del bene sul male – ha fatto sì che, da allora, la Tenuta fosse scelta come fornitore ufficiale della Guardia Svizzera Pontificia.

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